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Barbie - Turici

Dicono che non ci sia nulla di nobile nella povertà: penso abbiano ragione. Però nemmeno essere felici o fingere felicità a intervalli regolari di otto secondi non è una gran bella vita.
Mi chiamo Barbara e faccio la Influencer, la Content Creator, la Tiktoker… insomma avete capito. Appartengo a una di quelle categorie che insieme ai percettori del reddito di cittadinanza sono state assurte a male assoluto. Un gradino sotto Satana in persona e un gradino sopra i pedofili senza rimorsi di coscienza.
Sono schifosamente ricca, certo è una condizione passeggera, mi regalano cose che potrei comprarmi, e chi mi odia mi odia tanto, altrettanto chi mi ama, mi amano e mi odiano in maniera incondizionata. Anche questo passerà, passa tutto, e le categorie da odiare diventeranno altre, di gente da odiare è pieno il mondo, fondamentalmente ormai viviamo solo per quello.
Dicevamo del mio lavoro. Posso influenzare alcune decisioni, ma chissà perché mi limito a parlare di trucchi e vestiti. Perché? Perché posso farlo, perché so farlo, perché è semplice, più semplice di convincere la gente che dici la verità quando sconsigli una taglia che non è la loro, quando stai tutto il giorno a piegare vestiti che qualcuno con maleducazione sgualcirà di nuovo. E ancora. E ancora. Faccio la Influencer perché non tutti devono essere geni, non tutti devono scoprire la cura contro il cancro. Perché? Perché è così.
Ho accettato l'odio, la mediocrità, i giudizi sprezzanti. Perché? Perché posso.
Certo è difficile mantenere una pelle splendida, ancora più difficile credere a quello che dico, se mi fermo a pensare a volte sto male e rimpiango una vita normale, anche se poi, volendosi porre una domanda fortemente scontata, cosa è normale?
Si è vero, posso. [...]

La scuola nonviolenta di Marshall Rosenberg
"L'empatia non è una situazione statica, e non è neppure una meta da raggiungere. L'empatia non è una materia che si può insegnare. L'empatia è un modo di relazionarsi - un modo di agire ed interagire. Allo stesso tempo, alcune pratiche possono aiutare a coltivare questo modo di essere. Nella nostra esperienza, la comunicazione nonviolenta è la più concreta e potente di queste pratiche".
Sura Hart, Victoria Kindle Hodson, A scuola con empatia, Esserci, 2014
Marshall Rosenberg, ideatore della comunicazione nonviolenta, nel suo libro "Educazione che arricchisce la vita" ("Life-enriching education: NVC helps schools improve performance [...]

Tecnologia, Uomo e Natura nell’epopea dello scrittore britannico
“Mordor è il mondo industriale che si evolve sempre di più, estendendo il suo potere su tutto il Pianeta, distruggendolo e avvelenandolo. […] Il Primo Anello è la seduzione esercitata dalla tecnologia, la voglia di prodotti ottenuti più facilmente e in maggiori quantità”
Isaac Asimov, Asimov's New Guide to Science, 1984
Chi pensava, all’indomani dello scoppio della pandemia da Covid-19, che ci si potesse fermare per riflettere sull’impatto dell’agire umano sul Pianeta e ripensare il sistema economico, alimentare, produttivo e industriale del modello capitalistico occidentale (indicato come uno dei principali responsabili della diffusione dei virus [...]

Una questione di cuore
“Lo scopo della terapia è la scoperta di sé [...]. Tre passi portano a questo scopo: il primo è la consapevolezza di sé, e ciò significa sentire ogni parte del corpo e i sentimenti che possono sorgere in esso [...]. Il secondo passo è l'espressione di sé. Se i sentimenti non trovano espressione vengono repressi e l'individuo perde il contatto con il Sé [...]. Il terzo passo è la padronanza di sé. Ciò significa che l'individuo sa che cosa sente, è in contatto con se stesso. Ha anche la capacità di esprimersi adeguatamente nel proprio interesse"
Alexander Lowen, Arrendersi al corpo
"È molto difficile rispondere e dire dove finisce il corpo e dove comincia la psiche. Forse [...] è meglio dire che esiste l'uomo che precede le differenze [...]

Noie e dolori di un giovane demiurgo
Non dormiva. Ormai non dormiva più come prima. Quando vennero a chiamarlo, alla solita ora, aveva gli occhi spalancati nel buio, su un fianco, di fronte alla parete d'acciaio.
Li aveva sentiti avvicinarsi progressivamente, poi erano entrati nella stanza e si erano fermati a pochi metri da lui. "Signore, sono le tre e mezzo" dissero. "Bene. Ci sono" rispose senza muoversi dalla sua posizione. Gli assistenti rimasero per un attimo interdetti, poi capirono il messaggio e lo lasciarono da solo a prepararsi. Poco dopo lo videro uscire, mentre ancora si aggiustava il camice. Aveva un'espressione esausta, ma le sue movenze erano energiche come sempre. "Allora, qualcosa da segnalare? [...]

Il docufilm di Tommaso Minniti tra verità celate e ragion di Stato
Le menzogne politiche moderne si occupano di cose che non sono affatto segrete ma sono conosciute praticamente da tutti”
Hannah Arendt
“Sappiamo tutto e sappiamo tutti”
Tina Anselmi
“Credete che io non sappia che mi faranno fare la fine di Kennedy?”
Aldo Moro
Televisore arancione Indesit. Il presidente appare improvvisamente fuoriuscendo dal rumore bianco. Si rivolge ai ragazzi, ai giovani, parla in un parlamento deserto articolando un discorso che mette i brividi [...]

L’insostenibile fatica di essere
A Londra il 23 luglio 2011 doveva essere una giornata grigia, una giornata londinese, una specie di luogo comune, di stereotipo. A Londra il 23 luglio 2011 pioveva: se fosse una storia inventata la inizierei così.
In una casa situata a Londra, più specificatamente nel borgo di Camden, una grossa guardia del corpo apre la porta d'ingresso e sale le scale: se fosse una storia inventata le scale le metterei, perché ci stanno bene, perché fanno molto epoca vittoriana. La guardia del corpo percorrendo un lungo corridoio pronuncia un nome, anzi un cognome preceduto dall’appellativo “miss”. Se fosse una storia inventata sarebbe l'ambientazione perfetta. Intanto fuori continua [...]