02 Maggio 2025 - InterEssere
La fine di una relazione tra neuroscienza, cinema e psiche: perché dimenticare non è mai così semplice
Se mi lasci ti cancello

“Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie”
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie”
Pablo Neruda, Se tu mi dimentichi (Si tú me olvidas)
“Quella che definiamo memoria è questa facoltà di riprodurre contenuti inconsci ed è la prima frazione che possiamo distinguere chiaramente nel suo rapporto tra la coscienza e i contrasti che sono ancora emersi”
Carl Gustav Jung
La fine di una relazione è, da sempre, uno dei traumi con cui la maggior parte delle persone si trova a fare i conti nel corso della vita. Che la storia sia di lunga o breve durata, la sua conclusione è sempre attivatrice di forti reazioni emotive come tristezza, ansia e rabbia, anche nel caso in cui la fine sia inevitabile.
Essendo la conclusione di una storia un episodio così intenso, Collins T. J., Gillath O. in un articolo del 2012 pubblicato su Journal of Research in Personality dal titolo Attachment, breakup strategies, and associated outcomes: The effects of security enhancement on the selection of breakup strategies hanno esposto le strategie che gli esseri umani utilizzano normalmente per interrompere una relazione. Gli autori hanno definito sette modalità di chiusura di una relazione, valutandone anche le ripercussioni emotive:
Evitamento/Ritiro – Comporta un progressivo allontanamento nella relazione, attraverso la riduzione dei segnali di intimità, senza fornire spiegazioni chiare sul motivo di tale cambiamento.
Manipolazione – Implica l’induzione alla rottura agendo su persone vicine alla coppia, con l’intento di creare una situazione che renda la separazione inevitabile.
Distanziamento/Mediazione tecnologica – È una modalità molto diffusa tra i nativi digitali, e consiste nell’utilizzare strumenti tecnologici per comunicare la fine del rapporto.
Incremento dei costi – Prevede l’inasprimento della convivenza o della relazione, generando conflitti e ostacoli tali da rendere prevedibile e quasi necessaria la separazione.
Disingaggio – Si manifesta come un progressivo distacco emotivo e fisico dal partner, senza porre formalmente fine alla relazione in un momento preciso.
Confronto aperto – Si basa sulla comunicazione esplicita e sincera dell’intenzione di porre termine al legame.
Positività e auto-critica – Durante il confronto, il partner che decide di lasciare si assume la responsabilità della scelta e mostra al contempo empatia verso chi viene lasciato.
Tra queste strategie, quelle che causano le maggiori conseguenze emotive negative sono quelle in cui manca una comunicazione chiara dell’intenzione di chiudere la relazione, sostituita da un cambiamento improvviso e non condiviso.
Il modo in cui ognuno di noi supera la fine di una storia è estremamente personale e dunque varia da individuo a individuo: non che per alcuni sia meno spiacevole, ma può essere meno duro o semplicemente più breve.
Le fasi del lutto in amore sono: negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. Si tratta di un modello che descrive le emozioni che si provano dopo una perdita, come la fine di una relazione
Ma molte persone non sono disposte ad aspettare di elaborare la fine di un rapporto, vorrebbero cancellare immediatamente i ricordi dolorosi di una relazione finita.
Come Clementine in Se mi lasci ti cancello, molti di noi avrebbero voluto premere un tasto reset per liberarsi del dolore. Secondo uno studio, il 60% delle persone ha avuto almeno una volta il desiderio di dimenticare un amore passato.
Cancellare i ricordi può sembrare la soluzione più semplice, ma ogni esperienza ci insegna qualcosa di prezioso. La verità è che i ricordi, anche i più dolorosi, fanno parte di noi.
Se mi lasci ti cancello (originalmente Eternal Sunshine of the Spotless Mind) è un film del 2004 che combina elementi di commedia romantica, dramma e fantascienza. La trama segue Clementine, interpretata da Kate Winslet, che scopre di essere stata sottoposta a una procedura per cancellare dalla sua mente i ricordi dell'ex fidanzato Joel Barish, interpretato da Jim Carrey. Quando Joel realizza ciò che è successo, decide di sottoporsi alla stessa procedura, ma durante il processo inizia a rivivere i momenti belli e dolorosi della loro relazione, rendendosi conto di quanto questi ricordi siano importanti per lui.
La sceneggiatura, scritta da Charlie Kaufman, è nota per la sua struttura non lineare e per il modo in cui esplora la memoria e l'identità. I temi dell'amore, dell'accettazione e della perdita sono trattati con una profondità emotiva rara, rendendo il film non solo una riflessione sull'amore romantico, ma anche sulla natura umana e sulle scelte che facciamo.
Il film utilizza effetti visivi innovativi e una narrativa surreale per rappresentare i ricordi che svaniscono, creando un'atmosfera onirica che coinvolge lo spettatore. La colonna sonora, composta da Jon Brion, aggiunge un ulteriore strato di emozione, accompagnando le immagini in modo delicato e potente.
Inoltre, la dinamica tra i due protagonisti e il modo in cui il film rappresenta le relazioni interpersonali fanno sì che molti spettatori possano riconoscersi nei dilemmi e nelle esperienze dei personaggi. Se mi lasci ti cancello è quindi non solo un racconto d'amore, ma un'esplorazione della fragilità dei legami umani e dell'importanza di affrontare il passato, anche quando è doloroso.