Sionismo, l’utopia che il potere ha corrotto

Il sionismo come movimento politico nasce ufficialmente nel 1897 con il Primo Congresso Sionista a Basilea, anche se le sue radici affondano in una più antica aspirazione del popolo ebraico a tornare nella terra di Israele. Il movimento fu fondato da Theodor Herzl, che pubblicò nel 1896 il libro Der Judenstaat (Lo Stato degli ebrei), delineandone gli obiettivi.
Moses Hess è considerato un precursore del sionismo, in particolare di quello socialista. La sua opera Roma e Gerusalemme, del 1862, è considerata un testo fondamentale per il sostegno all’idea del ritorno degli ebrei nella Terra di Israele in una società di tipo socialista. Peccato che queste origini siano state da subito, a livello strutturale, cavalcate dal sionismo nazionalista. I precursori socialisti e idealisti fanno parte di un'epoca dimenticata e nei fatti non hanno mai contaminato positivamente la trasformazione del sionismo in un contenitore nazionalista e reazionario. E comunque, a mio avviso, Moses Hess va contestualizzato nella metà dell’Ottocento, quando non era possibile prevedere le strumentalizzazioni del potere capitalista, puntualmente avvenute. Il potere transnazionale, che si è modellato dall'Illuminismo in avanti, partiva sempre da bisogni reali, cavalcandoli e poi trasmutandoli.
Il sionismo è fondamentalmente un contenitore ideologico che nasce con presupposti apparentemente giusti e sacrosanti. Questi presupposti iniziali, tuttavia, nati con condivisibili rivendicazioni umanitarie, dovevano sostenere la nascita di una nuova sentinella militare in Medioriente, un avamposto che nel corso dei decenni potesse spostare il baricentro dell’occidente, da un lato contenendo un nascente potere economico e bancario di stampo islamista, dall’altro espandendosi e alleandosi con quei paesi arabi che detenevano l’oro nero, il controllo dei mari, dei cieli e quindi delle merci. In ultimo, ridisegnando la geopolitica e i rapporti di forza planetari.
Purtroppo per molti ebrei, che a fine ‘800 credevano nella buona fede dei socialisti sionisti, la storia sarebbe stata diversa. Serviva una legittimazione internazionale che ponesse le basi per un controllo delle terre dei Mori che, paradossalmente, sono in gran parte di etnia semitica, a differenza della maggioranza dei coloni che sono piuttosto di origini caucasiche, slave, germaniche e, solo in minoranza, di etnia semitico-araba. Riporto questo dato perché il sionismo ha sempre fatto proprio il concetto di semitismo per ovvie ragioni strumentali, usando le proprie etnie per ragioni (quelle sì) xenofobe e poter poi affermare la presunta superiorità di un popolo che non è mai esistito come unicum, inventandosi un mandato divino discendente direttamente dal Vecchio Testamento.
Senza considerare che il sionismo è un moloch che contiene al suo interno non-ebrei piuttosto che ebrei. Dopo la Seconda guerra mondiale, sia Stalin che l’Occidente (con in testa la Corona inglese) avevano diversi motivi e convenienze politiche per gettare le fondamenta dello Stato di Israele in Terra Santa; motivi oggi chiari a tutti, o quasi.
Il sionismo, pur avendo avuto diverse declinazioni ideologiche, è sempre stato profondamente nazionalista, autoritario, reazionario, classista e colonialista. Oggi, più di ieri, il sionismo non ha bisogno di maschere, agisce impunito perché è ben consapevole che nessuno potrà fermare la sua azione genocidaria: in più di settant’anni è riuscito a penetrare in tutte le stanze del potere che contano, sapendo e potendo ricattare chiunque, figuriamoci un burattino come Trump.
Il sionismo, pur avendo avuto diverse declinazioni ideologiche, è sempre stato profondamente nazionalista, autoritario, reazionario, classista e colonialista. Oggi, più di ieri, il sionismo non ha bisogno di maschere, agisce impunito perché è ben consapevole che nessuno potrà fermare la sua azione genocidaria: in più di settant’anni è riuscito a penetrare in tutte le stanze del potere che contano, sapendo e potendo ricattare chiunque, figuriamoci un burattino come Trump.
I Servizi di intelligence israeliani sono tra i più potenti, efficienti e crudeli del mondo, infiltrati in tutti i paesi, con la possibilità di controllare diverse declinazioni terroristiche, comprese quelle islamiche, con entrambi i piedi in tutti gli apparati militari ed entità multinazionali. Se così non fosse, Israele sarebbe già stato bombardato come uno stato canaglia qualsiasi piuttosto che invadere un paese sovrano nell’impunità generale.
Il sionismo senza lo Stato di Israele non potrebbe manifestarsi così violentemente.
Se un genocidio in mondovisione viene percepito e accettato come fosse una serie distopica di Netflix, significa che puoi veramente permettertelo. Se sei dentro il cerchio magico del potere che conta, puoi realizzare un genocidio e farti applaudire da parte della tua stessa popolazione. Al contrario, i palestinesi, che non contano nulla, sono considerati esseri inferiori e infatti subiscono l’azione imperialista.
Se un genocidio in mondovisione viene percepito e accettato come fosse una serie distopica di Netflix, significa che puoi veramente permettertelo. Se sei dentro il cerchio magico del potere che conta, puoi realizzare un genocidio e farti applaudire da parte della tua stessa popolazione. Al contrario, i palestinesi, che non contano nulla, sono considerati esseri inferiori e infatti subiscono l’azione imperialista.
In fondo, pur essendo estremamente complessa, la storia di questi mondi è al tempo stesso semplice da comprendere: basta vedere cui prodest e, soprattutto, chi sta sotto e chi sta sopra. Il Grande Israele si sta già materializzando e condizionerà la politica mondiale per intere generazioni. Militarizzazioni curiosamente implementate in perfetta sincronia con gli eventi, nuove leggi sulla sicurezza sempre più repressive, limitazioni sulle manifestazioni un po’ ovunque, creazioni di democrature in tutto l’occidente e via, verso nuovi mondi da calpestare. Il sionismo è l’ultimo baluardo di un capitalismo che ha vinto la sua rivoluzione, perché detiene lo scettro del dominio e sta sempre un passo avanti a tutti per conoscenza, capacità, scaltrezza e mancanza di umanità. Il sionismo ha la sua coscienza di classe, noi sicuramente molto meno.