Scherzare con il fuoco - InEsergo

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25 Settembre 2023 - Attualità

I rischi del laboratorio di biosicurezza di Pesaro
 
Scherzare con il fuoco
 
“Se vogliamo evitare una prossima pandemia generata in laboratorio, è imperativo rafforzare la supervisione della ricerca sui guadagni di funzione nei patogeni”
Richard Ebright (Rutger University, New Jersey)

“The Russian invasion of Ukraine may put at risk a network of US-linked labs in Ukraine that work with dangerous pathogens”
Dr. Robert Pope (Direttore del Cooperative Threat Reduction Program)

“Questo è giocare col fuoco: questa pratica dovrebbe essere totalmente abolita”
Shmuel Shapira (ex capo dell’Israelian Institute of Biological Research)
 

1967: RENI DI SCIMMIE VERDI UGANDESI IN GERMANIA

Fu nel 1967 che il Mondo venne a conoscenza del virus della febbre emorragica, a causa dell’importazione di reni di chlorocebus pygerythrus ugandese (volgarmente detto cercopiteco verde) a Marburgo, in un laboratorio addetto a colture cellulari (da cui il nome malattia da virus di Marburg). Da quella volta all’ultima epidemia, avvenuta in Angola nel 2004-05, il virus è riapparso poche volte, sempre in Africa e in modo carsico, facendo morti ma senza espandersi troppo, seguendo la regola del più sono letale, meno possibilità ho di contagiare un alto numero di persone. Ah, dimenticavo un dettaglio: ad oggi, non esistono vaccini o trattamenti antivirali contro questo morbo tremendo.

GUINEA EQUATORIALE: FEBBRAIO 2023

Kie Ntem è una delle 7 province che compongono il piccolo stato della Guinea Equatoriale; la più interna, confinante con Gabon e Camerun. A febbraio si sono ivi registrati 9 morti, risultati tutti positivi alla suddetta febbre emorragica di Marburg. Si è rischiata di nuovo un’emergenza pandemica tanto che l’OMS è stata lì per dichiararla. Insomma, se pensavamo che l’emergenza per il Covid-19 fosse qualcosa di superato, sappiate che la prossima, di emergenza, potrebbe essere dietro l’angolo e proclamata come un fulmine a ciel sereno. Del resto, all’indomani dell’epidemia di Ebola nell’Africa Occidentale (2014), Bill Gates, in un celeberrimo TedX dell’aprile 2015, lo aveva predetto (sic) in modo molto chiaro. «Today the greatest risk of global catastrophe […] looks like this». E fece vedere a schermo i bacilli di un virus, aggiungendo profeticamente: «If anything kills over 10 million people in the next few decades, it’s mostly like to be a highly infectious virus rather than a war». Amen.

COME CI INSEGNANO SUI POSTI DI LAVORO, IN TEMA DI SALUTE E SICUREZZA: “MINIMIZZARE IL RISCHIO”

Il rischio di una nuova pandemia è aumentato dal fatto che, coerentemente con la sua storia millenaria, l’uomo non accenna a imparare una beata mazza dai suoi errori e, prodigandosi ostinatamente e metodicamente per la sua auto-distruzione, continua a giocare con i virus in vari bio-labs, civili e militari, sparsi per il mondo. Campioni nell’applicazione dell’ormai celeberrimo gain of function sono i laboratori a stelle e strisce, anche perché nel 2017 gli USA hanno revocato un blocco di 3 anni prima sui finanziamenti pubblici federali relativi ad esperimenti che prevedessero, appunto, il gain of function. E così si è data la stura per battere la via. A tal proposito, si legga la dichiarazione dello scorso ottobre del National Emerging Infectious Diseases Laboratories della Boston University: «We generated chimeric recombinant SARS-Cov 2 encoding the S gene of Omicron in the backbone of an ancestral SARS-Cov 2 isolate and compared this virus with the naturally circulating omicron variant». Risultato? L’80% di mortalità nei topi usati come cavie. Insomma, nonostante gli anni di pandemia e la tragedia di milioni di morti, nei laboratori si continua a manipolare i virus fregandosene altamente dei rischi che una fuga accidentale potrebbe nuovamente causare. Ci pare un’eccellente pratica, questa, per minimizzare il rischio.

PESARO: 01/05/2023

Mentre la cittadinanza del capoluogo marchigiano era distratta dalle compere natalizie, lo scorso dicembre il Consiglio Comunale di Pesaro aliena 12.000 mq di un terreno comunale (quartiere Torraccia, zona esondabile, e recentemente esondata, visto che a pochi metri vi scorre il fiume Foglia) allo scopo di procedere con la realizzazione di un Bio-Laboratorio di contenimento (Livello di Biosicurezza 3). Nel progetto esso sarà gestito dall’IZSUM (terribile acronimo che sta per Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche) con lo scopo di trattare e gestire questi virus dai nomi molto rassicuranti: Mycobacterium Tubercolosis, Dengue Virus, Chikungunya Virus e il MERS-SARS-Cov. Da diverse parti d’Italia, e anche dall’estero, in migliaia si sono ritrovati proprio a Pesaro lo scorso primo maggio (circa 6000 i partecipanti, come riportato da Il Resto del Carlino), rinunciando a pic-nic e gite fuori porta per manifestare preoccupazione e contrarierà a questo progetto, obiettivamente malsano visti i precedenti, e visto che il laboratorio sorgerebbe adiacente al centro abitato e a poche centinaia di metri dalla Vitrifrigo Arena, il Palazzetto dello Sport della città. Per inciso: in Italia i BSL-3 già li abbiamo (ad esempio nell’Ospedale di Varese oltre ad altri gestiti dall’Istituto Superiore di Sanità).

La manifestazione di Pesaro non è stato un successone ma neppure un flop e, ovviamente, i media mainstream si sono ben guardati dal parlarne prima e dal renderne conto dopo. Qualcuno continuerà a vigilare sul tema, così come, con tutta probabilità (siamo in attesa di una decisione del Tar), le istituzioni andranno comunque avanti, infischiandosene in primis del buon senso, rassicurati (?) dalle parole di chi quel laboratorio lo vuole e lo appoggia (tra questi, il prof. Burioni) che garantiscono che la struttura sarà in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni, in vivo e in vitro, di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo in condizioni di massima sicurezza e contenimento biologico.

Nel nostro piccolo, mettiamo le mani avanti e diamo spazio e rendiamo merito a coloro che hanno rinunciato a un giorno di festa civile per esprimere un diritto altrettanto civile, quello di manifestare le proprie idee e il proprio dissenso. Con l’obiettivo di non far diventare anche il nostro territorio come quello di tanti paesi asiatici, africani e delle ex Repubbliche Socialiste Sovietiche (29 in tutto), che ospitano, loro malgrado, centinaia di questi laboratori, spesso a gestione militare.
 
Volenti o nolenti, pare proprio che la nuova frontiera degli equilibri internazionali (neppure tanto nuova visto che risale alla cosiddetta guerra al terrore bushiana post-09/11 - ricordate l’allarme antrace?), sia proprio la guerra biologica. Solo che ai tempi di George Bush l’antrace fece ufficialmente 5 morti e una ventina di intossicati. Il conto dei morti solo da Sars-Cov-2, mentre scrivo, marca 6.957.216 (fonte: OMS, Healthy Emergency Dashboard).


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