Arte versus Transumanesimo - InEsergo

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03 Novembre 2021 - Attualità

La sfida finale tra l’essere umano e i suoi epigoni
 
Arte versus Transumanesimo
 
La filastrocca stonata cantata da HAL 9000, quando viene disattivato dal protagonista di 2001: Odissea nello Spazio, rappresenta il canto del cigno del postumano, la parabola finale del transumanesimo che verrà. Un miraggio futuristico che nel film si era già concluso, un'epopea giunta al termine del suo percorso, una visione popolata da nuovi illuminati prometeici, epigoni sociopatici, solo pragmatici e schematici materialisti, però intrisi di pensiero magico in salsa di delirio di onnipotenza.

Transumanesimo che, oggi più di ieri, sfrutta l'ignoranza e l'ignavia della pletora liberal e dalle sue classi sociali subalterne sempre più alveari, spesso priva di visione olistica, per imporre e far accettare un paradigma neoaristocratico del vivere. Un tempo il modernismo si mostrava al mondo frontalmente, con tutta la virulenza delle sue rivoluzioni industriali, con il suo pensiero elitario e classista, orgoglioso del suo razzismo spirituale; oggi, in tempi di democrature e di globalismo, necessita di cooptare il falso ecumenismo progressista, vestendosi elegantemente di sinistra, per veicolarsi buono e saggio.

L'esempio cinematografico e letterario contro il transumanesimo.

Tra i più importanti e geniali registi della storia del cinema, Maestri e Fratelli come Kubrick, Polanski, Lang, Jewison avevano individuato in un certo progressismo post-umanista, in una certa sinistra modernista di estrazione palladiana il nemico numero uno dei popoli, delle libertà, dei diritti sociali e della pace. Paradossalmente, proprio quelle filosofie e culture che erano servite all'umanità per liberarsi, almeno in occidente, dal giogo del potere temporale religioso, si erano in poco tempo trasformate nel nuovo oracolo, con i propri dogmi e con nuove liturgie uguali/opposte a quelle del passato.

Le profezie huxleiane e orwelliane si sono materializzate, superando e non di poco la fantasia letteraria. La loro critica era fondata e aveva basi di conoscenza diretta dei fatti, perché questi artisti erano tutti iniziati agli stessi mondi che in seguito hanno cercato di mettere in discussione, chi prendendo le distanze da certe derive reazionarie e distopiche, chi mediando la propria cifra stilistica attraverso significati reconditi, messaggi, denunce più o meno celate all'interno delle loro opere.

Polanski pagò pegno con la perdita della moglie incinta e l'accusa di pedofilia per l'insolenza di aver rappresentato in Rosemary's Baby il passaggio successivo, dal materialismo al cosiddetto satanismo, mettendo in scena questa trasmutazione e allargandone lo spettro d'analisi. Il film è una favola nera e narra come un certo mondo magico domina la società umana, racconta le sue declinazioni e perversioni, le sue ritualità di sangue per il potere.

Kubrick, ebreo newyorkese, sempre estremamente critico verso le élite sioniste, verso il falso progressismo distopico messo in scena in Arancia Meccanica e decisamente critico verso le derive autoritarie dell'AI, nonostante ne fosse ammaliato e affascinato tanto da prestarsi più o meno direttamente alla propaganda NASA, operò in tal senso, svelando l'arcano declinato su diversi piani, compresi quelli simbolici e metafisici.

Fritz Lang fu il primo a rappresentare una visione del futuro apocalittica mettendo in scena il suo storico capolavoro Metropolis, fino a Norman Jewison nel suo distopico e illuminante Rollerball, dove la natura animale dell'uomo era forzatamente tarpata e contenuta attraverso una sorta di avveniristico panem et circenses.

Lo stesso Orwell, al secolo Eric Blair, nei suoi romanzi fece lo stesso percorso, ovvero quello di svelare visioni, progettualità, schemi del potere, proprio perché anche lui interno a certe realtà iniziatiche. Quel paradigma culturale che veniva ipotizzato e già messo in discussione, oggi, con l'ausilio della tecnologia, è diventato realtà, ovvero l'agognata volontà prometeica si è trasformata in opportunità per una riprogrammazione del padronato capitalista, per una mutazione transgenica collettiva che, nei fatti empirici, corrisponde a un maggiore controllo delle masse produttive in tempi di globalismo e di pensiero unico, fino all’ibridazione e alla sostituzione dell'uomo con le macchina verso una sorta di implosione finale, paradigma apocalittico perseguito da certi ambienti controiniziati.

Le attuali sinistre-non-sinistre soffrono degli stessi schemi mentali, delle stesse forme pensiero, sono il prodotto di quell'antica visione ecumenica violenta e criminale che oggi ha eretto il tempio dello scientismo e della digitalizzazione globale come oracoli divini per l'equilibrio dell'eterno presente, che a questo punto è più facile comprendere come incantesimo. Eterno presente che potrebbe simbolicamente rappresentare una sorta di bolla atemporale, un cerchio magico con le sue leggi condivise che non può essere messo in discussione per logiche motivazioni di cristallizzazione del potere.

Per tale ragione, la visione ideologica di questo falso progressismo è intimamente conservatrice, chiusa, divisoria e classista. Ne consegue che le persone sinceramente libere, libertarie, democratiche, che auspicano una visione orizzontale della società, vicine ai bisogni delle classi più indigenti, dovrebbero iniziare a comprendere la genesi di questa prospettiva che viene da lontano, incarnata dal graduale concretarsi e organizzarsi di uno schema oggi vincente e salutato come "buona cosa".

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