STORIE
14 Gennaio 2021 - Storie
Sulle ali della nostalgia tra musica, sogni e televisione
Ritorno agli anni '80

Giù in strada per fortuna sono ancora tutti vivi
L’oroscopo pronostica sviluppi decisivi
Viviamo allegramente quasi l’ora delle streghe
C’è un’aria formidabile, le stelle sono accese
Correva l’anno 1983, la voglia di vivere e divertirsi era alle stelle e l’ottimismo dilagava tipo fiume in piena, come lasciava chiaramente intendere questo inciso tratto da Un Sabato Italiano di un emergente Sergio Caputo, romano di nascita ma milanese d’adozione. Una canzone che era una sorta di perfetta istantanea Polaroid di un’epoca che stiamo tremendamente rimpiangendo. Eravamo da poco usciti dai cosiddetti “anni di piombo” e avevamo una voglia matta di leggerezza.
Metamorfosi auto prescriversi dei farmaci
Per incrementare la crescita della peluria sullo stomaco
Puoi difenderti, sbattermi nel limbo degli archetipi
Farti due risate sui miei limiti, mettermi le corna terapeutiche
Gli anni ’80 sono stati il decennio dell’edonismo più smaccato. Sempre Caputo, con quello stile unico e inimitabile, letterario come il suo swing accattivante, ritraeva perfettamente in Metamorfosi la Milano da bere, espressione allora molto in voga coniata da un noto pubblicitario (Marco Mignani) che sintetizzava perfettamente lo stile di vita dei meneghini rampanti e la visione che avevano di se stessi. Venne associata al famoso Amaro Ramazzotti, la cui réclame pubblicitaria recitava testualmente: Milano, la città dell’Amaro Ramazzotti, l’amaro di chi vive e lavora (uno dei tanti luoghi comuni del milanese che s’ammazza sul posto di lavoro come nessun altro), che è nato qui e che ancora oggi porta dovunque questa Milano da vivere, da sognare, da godere. Questa Milano (pausa tattica) da bere. [...]

27 Dicembre 2020 - Storie
4 Luglio 1999
Quel giorno in cui Martin Palermo mi rubò la ragazza
“Ero il migliore e ora sono il peggiore, ma la verità è che non è morto nessuno. Se ci fosse stato un quarto rigore avrei calciato anche quello. Giocherò ancora titolare? Un giocatore non può essere cambiato perché sbaglia tre rigori: durante la partita mi sono reso utile, rispettando le consegne dell'allenatore”.
Martin Palermo
Era il 4 luglio 1999, avevo 14 anni e con molta probabilità ero vestito male e pettinato peggio. Per chissà quale scherzo del destino [...]

16 Dicembre 2020 - Storie
Jim Morrison e i Doors: un'allegoria dionisiaca
Ritrovare l'umano oltre le porte della percezione
Questa è la fine, amica bella
Questa è la fine, unica amica, la fine
Dei nostri progetti complicati, la fine
Di tutto ciò che esiste, la fine
Né salvezza né colpi di scena, la fine
Non guarderò nei tuoi occhi, mai più
Jim Morrison ondeggia davanti al microfono. È l’agosto del 1966 e i Doors furoreggiano ormai da due mesi e mezzo al Whisky a Go Go di West Hollywood, California. Cantano della fine imminente [...]

25 Novembre 2020 - Storie
Mare o Montagna? (O prateria?)
L’ancestrale dilemma delle vacanze estive potrebbe risolversi indagando le nostre percezioni o essere trasceso tramite l’arte
Quali sono i tuoi luoghi dell’anima? Senza pensarci troppo visualizzali in quella scatoletta delle cose preziose che si trova appena dietro la tua retina.
Che cosa vedi? Distese sconfinate d’acqua, d’aria, di prati o di deserti; boschi e case sugli alberi, alte vette luccicanti di ghiacciai. O ancora grattacieli e luci colorate; piccole baie chiuse da promontori; quattro pareti calde e rassicuranti.
Una stanza. [...]

25 Ottobre 2020 - Storie
Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera
Schegge di introspezione sulla via dell'eterno ritorno al sè
“Che ci faccio qui?” è il titolo dell’ultimo libro di Bruce Chatwin, pubblicato nel 1988, la summa della sua vita da irrequieto scrittore-viaggiatore. Ma è anche la domanda che, danzando nell’aria come una foglia in autunno, si posa nel sottobosco della mia anima con un fruscio che pare un boato, mentre guardo “Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera” del regista coreano Kim Ki-duk.
Ho scritto un periodo molto lungo [...]

17 Settembre 2020 - Storie
L'arcobaleno di Mogol-Battisti
Storia dell'ultimo brano scritto nel nome della coppia, tra suggestioni medianiche e strabilianti coincidenze
L’arcobaleno è il mio messaggio d’amore, può darsi un giorno ti riesca a toccare
Mogol non credeva ai suoi occhi. La canzone era finita da una settimana ma c’era questa frase, questa idea dell’incontro ravvicinato con l’arcobaleno che gli appariva totalmente insensata. Gli era venuta fuori così, di getto, e non trovava il modo di modificarla. Aveva passato una settimana a provare a girarla in maniera diversa. Poi un pomeriggio in autostrada all’altezza di Settebello notò [...]

28 Luglio 2020 - Storie
Giordano Bruno, pensieri in fiamme
Mito, modernità e insegnamento di uno dei più grandi intellettuali di tutti i tempi
Ho lottato, è molto: credetti poter vincere (ma alle membra venne negata la forza dell'animo), e la sorte e la natura repressero lo studio e gli sforzi. È già qualcosa l'essersi cimentati; giacché vincere vedo che è nelle mani del fato. Per quel che mi riguarda ho fatto il possibile, che nessuna delle generazioni venture mi negherà; quel che un vincitore poteva metterci di suo: non aver temuto la morte, non aver ceduto con fermo viso a nessun simile, aver preferito una morte animosa a un'imbelle vita. [...]






